Anche se ora sento la gioia di vivere
che scorre senza barriere in me
come il sangue da un arteria tagliata,
Anche se ora mi sento parte
dell’universo e di tutti i suoi misteri,
Anche se mi sento di poter scoprire
tutto ciò che di nascosto vive in noi
e che ci unisce
come fossimo tanti pezzetti dello stesso mucchio di carne,
Anche se vivo senza aggiungere in me niente,
togliendo quanto più possibile
così da vivere senza arrancare nel falso,
Guardando questa coscienza
senza trascinarla per i piedi verso luoghi di luce
ma sorridendo della sua nascita
nel buio primordiale
dove tutto cresce senza chiedersi niente,
Lì vedo chiaro il senso di solitudine
che per paradosso ci unisce.
Solo come un uomo veramente vitale.
Allora forse di questa bellissima parola
abbiamo da sempre sbagliato il significato,
la solitudine non è sofferenza e abbandono
ma la verità più grande che c’è in ognuno di noi.
Soli come cardini dell’infinito,
come polvere sopra il mondo.
Soli come sentimenti liberi.
Soli come la vita nel suo continuo sensuale gioco di tranquillità.